L'amico ritrovato, di Fred Uhlmann

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{ Ady•Occhi Blu_«
view post Posted on 11/6/2009, 11:42




L’amico ritrovato (tit. or. Reunion. Der wiedergefundene Freund, 1971) è un romanzo dello scrittore tedesco Fred Uhlmann, dal quale nel 1989 fu tratto anche un adattamento cinematografico.

Il tema ricorrente nel romanzo è quello dell’amicizia: tale racconto, una breve storia ispirata ai ricordi personali dell’autore, ebreo tedesco, descrive come questi, diventato ferocemente ostile alle posizioni politico-sociali del suo amico Konradin (divenuto giovane nazista), a distanza di molti anni e alla luce di quello che scopre su di lui, ne rilegge il passato e le scelte alla luce dell’umana pietà e comprensione. Il titolo, L’amico ritrovato, va inteso proprio in funzione di ricongiunzione "spirituale" postuma, di riconciliazione.

Trama


Stoccarda, anni trenta. Hans Schwarz, un giovane ebreo di famiglia borghese, frequenta il locale liceo Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda. Un giorno viene aggregato alla classe Konradin von Hohenfels, di famiglia nobile, dai modi e tratti assai diversi da quelli degli altri compagni di scuola di Hans. Il rango nobiliare di Konradin intimidisce gli altri ragazzi, pur provenienti da famiglie alto-borghesi, ma affascina Hans che desidera diventargli amico. Tuttavia Konradin si dimostra poco attratto anche dal "Caviale", il gruppo di nobili della classe che non stimolano affatto il suo interesse.

Un giorno, l'attenzione di Konradin viene catturata da Hans che faceva mostra di alcune monete antiche in classe e così scoprirono di avere una passione in comune. Dopo, sulla strada di casa, Konradin rivolge la parola ad Hans ed entrambi iniziano a discutere; da lì inizia un’amicizia basata anche su interessi comuni: Hans invita Konradin a casa sua e gli fa conoscere i suoi genitori (e gli mostra la sua collezione di monete, della quale va molto orgoglioso). Anche Konradin invita Hans a casa propria: la casa di famiglia di Konradin è di gran lunga più grande e lussuosa di quella di Hans, ma la cosa cui questi fa quasi subito caso è che non viene mai presentato ai genitori del suo amico, e ne viene a scoprire la ragione in maniera piuttosto traumatica: una sera, a teatro con la sua famiglia, Konradin fa finta di non conoscere Hans e non lo saluta. L’indomani, richiesta una spiegazione, Konradin dice ad Hans che sua madre odia e teme gli ebrei e suo padre, per amore della moglie, ne sostiene le posizioni: entrambi i genitori, inoltre, non gradiscono che il figlio frequenti ebrei.

Le leggi razziali di Hitler, nel frattempo, modificano lo status degli ebrei e anche Hans non è esente da discriminazioni, sebbene Konradin, per quanto seguace del dittatore tedesco, continui a far di tutto per evitare problemi al suo amico ebreo, con il quale però i rapporti sono ormai irrimediabilmente compromessi a causa dell’ideologia. Le strade dei due ragazzi si separano alfine quando i genitori di Hans decidono di mandare il ragazzo da alcuni zii negli Stati Uniti a New York. Una volta messo in salvo il figlio, i genitori di Hans si suicidano.

Da quel momento, e per più di trent’anni, Hans non sa più nulla delle vicende di casa propria: studia a Harvard, diventa avvocato - sebbene la sua aspirazione fosse diventare un poeta - e si costruisce una carriera in America, quando un giorno riceve una lettera dalla Germania: è il suo liceo di Stoccarda, che chiede ai suoi ex alunni ancora viventi un contributo per costruire un monumento in memoria dei loro compagni di scuola che caddero nella Seconda guerra mondiale. Alla lettera è allegata una lista in ordine alfabetico e Hans la scorre, saltando volutamente, tuttavia, la lettera “H”. Quando sta per gettare via la lettera, spinto dalla curiosità, scorre anche la lettera mancante e legge, alla voce von Hohenfels, Konradin: «Implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato». Alla luce di questa scoperta, Hans si rende conto che i costumi del suo amico non erano corrotti come quelli della madre nazista e apprende di aver ritrovato l'amico Konradin postumo di un grandioso atto eroico.









è un libro piccolissimo..veramente sembra di leggere un libro di favole
io l'ho letto in due giorni
ma è bello sopratutto alla fine perchè piu che altro si rimane male che l'amico muore
ma bello
una bella amicizia!
 
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